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01/04/2013
Estintori a CO2: struttura ed efficacia
Estintori a CO2 che generano neve di anidride carbonica provocando un abbassamento di temperatura di 79°C. Rivolgetevi ad Italia Estintori per estintori a CO2 in tutta la nazione
Gli estintori si classificano in base alla tipologia dell'agente estinguente contenuto, alla capacità di spegnimento dei combustibili, alla quantità di estinguente contenuto e al tipo di propellente.
Oggi parliamo degli estintori a CO2. Come funzionano? L'apparecchio è dotato di una valvola di sicurezza che ad una pressione superiore di 170 bar permette una depressurizzazione facendo fuoriuscire l'agente estinguente. Dall'iniziale stato liquido, attraverso un processo di raffreddamento, si trasforma in solido, in particelle chiamate “neve di anidride carbonica” o “ghiaccio secco”. La fuoriuscita di questo gas provoca un abbassamento della temperatura fino a -79°C. A causa di questo raffreddamento l'utilizzo degli estintori a CO2 è pericoloso, occorre prestare molta attenzione ad eventuali ustioni da congelamento.
Gli estintori a CO2 sono efficaci sui fuochi di classe B (gasolio, benzina, olii, alcoli, cere, paraffine, vernici, solventi etc.), di classe C (GPL, metano, etilene, idrogeno, propilene etc.), di classe D (generati da metalli combustibili come sodio e potassio, magnesio e manganese, alluminio in polvere etc.) ma soprattutto sulle apparecchiature sotto tensione poiché non lasciano residui e non danneggiano l'apparecchiatura. All'aperto l'efficacia degli estintori a CO2 è molto limitata e negli spazi chiusi invece occorre prestare attenzione all'effetto asfissiante dell'anidride carbonica.
Italia Estintori commercializza in modo capillare su tutto il territorio italiano estintori a CO2 e di qualsiasi altra classificazione. Contattateci per qualsiasi informazione.
Oggi parliamo degli estintori a CO2. Come funzionano? L'apparecchio è dotato di una valvola di sicurezza che ad una pressione superiore di 170 bar permette una depressurizzazione facendo fuoriuscire l'agente estinguente. Dall'iniziale stato liquido, attraverso un processo di raffreddamento, si trasforma in solido, in particelle chiamate “neve di anidride carbonica” o “ghiaccio secco”. La fuoriuscita di questo gas provoca un abbassamento della temperatura fino a -79°C. A causa di questo raffreddamento l'utilizzo degli estintori a CO2 è pericoloso, occorre prestare molta attenzione ad eventuali ustioni da congelamento.
Gli estintori a CO2 sono efficaci sui fuochi di classe B (gasolio, benzina, olii, alcoli, cere, paraffine, vernici, solventi etc.), di classe C (GPL, metano, etilene, idrogeno, propilene etc.), di classe D (generati da metalli combustibili come sodio e potassio, magnesio e manganese, alluminio in polvere etc.) ma soprattutto sulle apparecchiature sotto tensione poiché non lasciano residui e non danneggiano l'apparecchiatura. All'aperto l'efficacia degli estintori a CO2 è molto limitata e negli spazi chiusi invece occorre prestare attenzione all'effetto asfissiante dell'anidride carbonica.
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