Assunzione del ruolo di R.S.P.P. del datore di lavoro

Possiamo sicuramente affermare che ormai un po' tutte le attività che abbiano almeno un lavoratore subordinato, devono redigere il Documento di Valutazione del Rischio e procedere alla nomina di alcune figure definite prima dal D.lgs 626/94 e poi anche dal D.lgs 81/08. Tra queste figure troviamo quella principale di Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione, che può essere ricoperta da un professionista esterno con i requisiti necessari, da un dipendente che abbia seguito i numerosi moduli di formazione o direttamente dal datore di lavoro, che a questo scopo dovrà semplicemente seguire un apposito corso della durata di 16, 32 o 48 ore, variabili in base al tipo di rischio legato al settore merceologico (vedi codice ATECO).

Spessissimo e a ragione, quest'ultima è l'opzione più gettonata, soprattutto dalle piccole e medie attività, in quanto risulta essere la soluzione più vantaggiosa dal punto di vista economico ed anche quella che consente al datore di lavoro di ricevere quella formazione minima necessaria, per meglio comprendere le problematiche inerenti la sicurezza.

Non tutti sanno però, che tale mansione, se svolta dal datore di lavoro, esistono alcune limitazioni oltre le quali lo stesso sarà in ogni caso costretto ad affidare il ruolo ad un vero e proprio professionista in materia di sicurezza.

L'Art. 34 del D.lgs.81/08 definisce i casi in cui è consentito lo svolgimento diretto da parte del datore di lavoro dei compiti di prevenzione e protezione dai rischi, che sono i seguenti:

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